venerdì, marzo 07, 2014

Raymond Carver: Di cosa parliamo quando parliamo d'amore.


Ti prego, prendi tutte le iniziative necessarie per bloccare la pubblicazione del libro. E, ti prego, cerca di perdonarmi questa rottura.

(Raymond Carver, Lettera a Gordon Lish)

Di cosa parliamo quando parliamo d'amore era il titolo che Gordon Lish, amico ed editor di Raymond Carver, scelse per intitolare la raccolta di racconti dello scrittore americano, pubblicata nel 1981. Quando Carver si vide consegnare la nuova stesura, completamente stravolta dai tagli di Lish, la sua compagna, Tess Gallagher, percepì il rischio di tale divergenza. Temendo che Raymond potesse ricadere nella depressione, ricominciando a bere dopo quasi un anno senza alcool, lo convinse ad accettare le direttive del suo editor. Il sogno di Carver, il pensiero che gli permise di non sprofondare dopo questo accanimento nei confronti delle sue storie, era di poter vedere finalmente ripubblicato Di cosa parliamo... senza i pesanti tagli di Lish. 
Purtroppo non ebbe il tempo necessario per poterlo fare. 

Principianti, uscito negli Stati Uniti nel 2009, raccoglie integralmente i diciassette racconti che Carver aveva consegnato nelle mani del suo editor nella primavera del 1980. L'edizione, arricchita anche grazie al lavoro della stessa Gallagher, ha restituito ai lettori di Carver tutti i dettagli che erano stati distrutti con delle grandi X dalla mano di Gordon Lish. Nonostante i problemi legati alla pubblicazione del libro, e il desiderio dello scrittore di annullare la stampa, esiste una registrazione di Raymond Carver mentre legge Di cosa parliamo... . Il programma radiofonico si chiamava Tell Me a Story e quella con Carver, prestatosi felicemente al progetto, era la prima puntata. Il brano venne registrato in un motel di Palo Alto, il 3 febbraio del 1983. Grazie a questo passaggio radiofonico, oggi abbiamo la possibilità di ascoltare l'unica registrazione esistente di Di cosa parliamo... letta dal suo autore. 

Ho dovuto adattare la traduzione originale di Riccardo Duranti, traduttore sia della versione del 1981, sia di Principianti, in modo che i sottotitoli seguissero la veloce lettura di Carver. Per questo motivo ho dovuto modificare alcuni passaggi, nel tentativo di far coincidere al meglio le parole e l'audio (il testo inglese fu ulteriormente ripulito per essere trasmesso in radio).








mercoledì, marzo 05, 2014

Ricordi su vinile. Storia del Voice-O-Graph.



Paul, il personaggio interpretato da Jean-Pierre Léaud in Masculin Feminin, entra in una cabina per registrare la sua voce. Due franchi per un disco da un minuto e mezzo destinato a Madeleine, la ragazza di cui è innamorato. Quando ritira il suo lp, fa una smorfia imbarazzata. "Sarò andato bene?", sembra pensare. 

Il film di Jean-Luc Godard mi ha dato lo spunto per una ricerca su questi studi di registrazione a gettoni, ormai scomparsi da decenni.

Jean-Pierre Léaud in Masculin Feminin (1966)


Sebbene sia difficile risalire all'origine del brevetto, di certo la prima società che ha prodotto e distribuito le cabine Voice-O-Graph, fu l'International Mutoscope Reel Company, nata verso la fine dell'800 negli Stati Uniti. La Mutoscope aveva rilevato i diritti per produrre i Mutoscope, ovvero delle piccole macchine che permettevano di osservare un'animazione realizzata attraverso lo scorrimento veloce delle fotografie. 

Animazione di un Mutoscope.

Oltre ai Mutoscope, la compagnia aveva iniziato ad occuparsi di flipper e altri giochi per fiere, parchi di divertimento e luoghi d'attrazione turistica. La nascita del Voice-O-Graph sembra attestarsi verso gli inizi della seconda guerra mondiale. Le notizie non sono certe, ma è probabile che la Gem, azienda che produceva rasoi e lamette da barba, si servì dei Voice-O-Graph quando sponsorizzò la produzione di dischi Voices-of-Victory durante la guerra: ai soldati veniva data l'opportunità di mandare gratuitamente un messaggio vocale a casa prima di imbarcarsi verso il fronte. Non ci sono moltissime informazioni su questi dischi e non è chiaro dove fossero collocate le cabine per permettere le registrazioni. Il materiale con cui venivano stampati (cartone impregnato di cera per consentire l'incisione) era molto povero, e questo ha impedito che le registrazioni si conservassero a lungo.

Voices of Victory Record.

L'Empire State Building ospitava un Voice-O-Graph, collocato all'ottantaseiesimo piano. La macchina permetteva di selezionare tra cinque tracce di introduzione, tra cui la classica Happy BirthdayDixie, Yankee Doodle e Race Track Call. Dopodiché, si accendeva una luce per segnalare l'inizio della registrazione. Un articolo di Billboard, datato 23 febbraio 1957, informava i lettori che il prezzo dei dischi era aumentato di quindici centesimi, per un costo di cinquanta centesimi a disco. Con cinque centesimi in più, il Voice-O-Graph forniva anche la custodia del disco, dove c'era l'apposito spazio per il francobollo e qualche riga per poter scrivere l'indirizzo del destinatario.

Due ragazze in una cabina Voice-O-Graph (Germania, 1958)


Jason Spellman, autore del blog The Significant Word, ha trovato il disco-souvenir appartenuto a suo nonno, registrato insieme a sua moglie durante la luna di miele a New York, nel 1949. Era conservato in un armadio. "Probabilmente un ricordo di giorni più felici", ha scritto Jason.  

Ciao! Allora, sono molto felice di essere qui a New York, questo è un giorno molto importante della mia vita. E sono molto felice di essere qui. Siamo arrivati qui domenica scorsa in aeroplano, sissignore, io e mio marito.

Ad un certo punto, il marito inizia a fare lo scemo e canticchia:

- Vorrei essere di nuovo single, ancora una volta!
- Sei cattivo, Ed...
- Vorrei essere single di nuovo!
- Anche io voglio tornare single! Pensi sia felice?

La registrazione finisce mentre Ed sta ancora parlando.






Nei primi modelli la voce veniva registrata attraverso la cornetta di un telefono (qui in uno spezzone del film Brighton Rock, 1947), successivamente, già nella metà degli anni '50, cominciarono a comparire le cabine, più o meno insonorizzate, dotate di microfono ambientale. Non è difficile trovare qualcuno di questi dischi nei grandi lotti di vinili usati, su eBay o magari in qualche mercato dell'antiquariato. Una delle etichette che produceva dischi per le cabine, negli anni sessanta, era la Calibre. In Francia esisteva la Melograph, che serviva le macchine Phonomaton.

Su Youtube si trovano diverse registrazioni, ne ho selezionate alcune:







  • Un soldato canta "Happy Birthday" e fa una dedica appassionata a sua moglie nel giorno nel suo compleanno, chiamandola affettuosamente Mom, come si usava un tempo. La registrazione risale al primo ottobre del 1949. 








Le vere e proprie cartoline sonore, invece, sono un'invenzione ungherese. A guardarle sembrano delle semplici cartoline, (dalla grafica decisamente discutibile, non me ne vogliate), ma al centro sono dotate di un cerchio in vinile e di un foro che permette di farle suonare su un piatto. Si chiamavano Colorvox.




Attualmente, una delle pochissime cabine ancora operative e funzionanti (l'unica al mondo aperta al pubblico), si trova a Nashville, ed appartiene all'etichetta discografica Third Man Records di Jack White (The White Stripes). In occasione del Record Store Day del 2013, il musicista americano ha voluto celebrare il vinile con un brano registrato proprio nella cabina: Coal Miner's Daughter. Neil Young ha scelto di incidere il suo nuovo album, A Letter Home, proprio in questo mini studio. In attesa di ascoltarlo, godetevi questo video del Voice-O-Graph all'opera.





Alessio MacFlynn