Horror usa e getta.

 "Sarai certo al corrente che c'è un'invenzione chiamata televisione, e che su questa invenzione ci sono le serie. In televisione il modo per scegliere una serie è che fanno un episodio, un episodio chiamato pilota. Poi mostrano quell'episodio alla gente che sceglie gli episodi, e sul valore di quell'episodio decidono se vogliono fare altri episodi. Alcuni vengono scelti e diventano programmi televisivi, invece altri no. E diventano niente." 
Jules Winnfield (Samuel L. Jackson)   Pulp Fiction



Durante la metà degli anni '60, l'industria cinematografica hollywodiana cominciò a finanziare diversi progetti per misurare il gradimento del pubblico di fronte alle proiezioni. Se per decenni il successo di una pellicola era stato decretato dalla presenza di attori celebri e dalla direzione di illustri registi, l'irruzione della televisione aveva creato nuovi generi di intrattenimento. Per poter stare al passo con le nuove esigenze del pubblico, divenne chiaro che gli spettatori stessi avrebbero dovuto entrare a far parte di quel processo decisionale che avrebbe garantito un riscontro immediato della validità del prodotto finito. Proprio in quel periodo l'ASI (l'istituto di studi sull'audience) cominciò a sviluppare una nuova tecnologia per misurare il gradimento della sala. Organizzando delle proiezioni in una Preview House, lasciava che il pubblico usasse un telecomando dotato di manopola per esprimere più o meno interesse durante lo spettacolo. Mentre le major cercavano di conquistare la garanzia del successo, i B movies stavano cominciando a vivere una vera e propria rinascita. Lontane anni luce dagli stratosferici budget hollywoodiani, queste piccole produzioni avevano avuto momenti di  fortuna alterna. Eppure, nonostante i tentativi di censura e le difficoltà nel trovare una distribuzione, erano riuscite a conquistare un grande numero di appassionati, creando una sottocultura completamente nuova. La libertà di non dover accontentare un'audience preselezionata e di non dover sottostare ai diktat del mercato aveva contribuito alle sperimentazioni più disparate. L'horror è stato uno dei generi più diffusi, e anche uno di quelli che ha avuto maggiori estimatori negli anni a seguire. Ogni volta che approdava in sala, il film doveva essere il più spaventoso e brutale di qualsiasi altro mai realizzato prima, nonostante le trame approssimative e gli effetti speciali grossolani. Il risultato poteva variare molto: il film poteva restare nei cinema per pochissime serate, mentre a volte diventava un vero e proprio cult. Il successo poteva non essere strettamente legato agli incassi e il criterio di buona o cattiva realizzazione poteva essere semplicemente il disgusto della sala alla vista delle immagini. Fu proprio per questo motivo che, per accompagnare la visione di alcuni film, vennero realizzati degli appositi sacchetti per il vomito. Su internet è possibile trovare numerosi collezionisti che contano nelle loro raccolte, composte principalmente da sacchetti distribuiti dalle compagnie aeree, anche questi originali esemplari. Ancora oggi, per celebrare l'uscita di alcuni horror particolarmente spaventosi, vengono realizzati dei sacchetti promozionali personalizzati con il titolo del film.


Tomb of the Blind Dead (1971)




 Hellbound - Hellraiser II (1988)











The Loreleys Grasp Aka: When the Screaming Stops (1976) 

 

(Molte altre foto le potete trovare nella collezione di Thorsten Hecht , Gerhard Lang e Gerd Clemens)

  

Alessio MacFlynn

 


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