San Pietroburgo è una città che
lascia con la bocca spalancata. Ogni scorcio è un acquerello e
monumenti, piazze e musei da visitare non mancano. E non finisce qui,
la Venezia del Nord è anche generalmente considerata la capitale
culturale della Russia e i concertini, la musica dal vivo, le mostre,
i teatri, il cinema d'autore sono ad ogni angolo. Eppure è una città
dove l'omosessualità è illegale (tecnicamente, non è illegale
esserlo, ma è illegale promuoverlo...fate un po' i vostri conti),
dove la chirurgia plastica fra le donne è diffusissima e dove
vecchine che hanno smesso di ricevere la pensione sovietica stanno
sedute agli angoli delle strade tutto il giorno a vendere pacchettini
con verdure, funghi o fiori del loro giardino. Raccontare tutte le
facce di questa città non è cosa da poco. Io vorrei cominciare per
ora col tracciare un bozzetto (nella più autentica tradizione della
letteratura russa) dei temi che cercherò di approfondire nelle
prossime settimane.
San Pietroburgo, è una città dove …
… ci sono moltissimi gruppi musicali
emergenti e moltissimi spazi (dai musei d'arte ai caffè letterari,
dai baretti fumosi ai parchi) per suonare musica dal vivo. Aiuta il
fatto che in Russia la legge sui copyright non sia troppo severa, ad
esempio sul social network Vkontakte, equivalente a Facebook, è
possibile guardare film ed ascoltare musica in streaming senza
limitazioni.
… “Putin è meglio di Eltsin (e di
Gorbachev)”. Populismo all'ennesima potenza, ma efficace su larghe
fasce della società: è stato il primo politico a cui “importa
della crescita del proprio Paese”. Perché alla fine la gente
“vuole solo vivere dignitosamente”.
… è situata la redazione di uno dei
pochi giornali indipendenti ed apertamente contro Putin, la Novaja
Gazeta. Ma il dissenso è
ristretto a una stretta fascia di intellettuali. (Questa mi sembra di
averla già sentita. Sarà vero che la Storia procede a cicli). E la
(a sua volta non originalissima) critica che viene fatta
all'opposizione è di essere esclusivamente distruttiva e non
propositiva.
… l'autobus
costa 50 centesimi (23 rubli)! Lunga vita al trasporto pubblico a
prezzi sociali!!
… al
supermercato uno striminzito sacchettino di insalata costa 3 euro
(120 rubli) e una bottiglia d'acqua da mezzo litro (l'acqua del
rubinetto è praticamente non potabile) arriva a costare fino a 1,50
(60 rubli, per quanto si trova anche a meno). Verdura fresca e acqua,
alla faccia dei beni preziosi.
… ogni
ragazza ha una spazzola nella borsa. Il freddo vento da nord che non
si placa che per pochi minuti al giorno e l'estenuante competizione
per l'accoppiamento (vedi qui e qui) costringono le bellezze
pietroburghesi ad essere pronte a tutto.
… la percentuale di tamaraggine è stata scientificamente provata toccare vette dell'88% tra i passanti. (Di tanto in tanto bisogna anche sdrammatizzare).
… è
impossibile trovare un letto con assi di legno taumaturgiche per
schiene sensibili. Solo molle. Molle molle e molle. Molle che
scricchiolano come se non ci fosse un domani.
… l'animale
domestico più diffuso è la zanzara. E insiste per passare ogni
notte nel tuo letto. Pavlov sta lavorando a un sistema educativo, ma
c'è carenza di fondi per la ricerca.
… every
day is a 'bad hair day'. L'umidità pietroburghese non ha pietà per
nessuno. (I palmi delle mani ne sono a loro volta vittime, e una
umidiccia sensazione di disagio non vi abbandona mai)
… la
risposta ad ogni perché (Perché questo negozio è chiuso se c'è
scritto che è aperto? Perché di qua non si può passare? Perché
cambiate l'orario delle lezioni ogni settimana?) è (quasi) sempre:
'Perché sì'.
… bisogna
smettere di chiedersi che tempo farà e accettare il fatto che può,
dopotutto, piovere per sempre (qui esagero un po' per strappare un
sorriso, in realtà ci sono stati regalati ben due giorni di freddo
sole).
… i
russi dicono di se stessi che “non conoscono le mezze misure”. Da
disperazione a felicità, dalla cassiera acida e maleducata ai
gentilissimi passanti che ti accompagnano volentieri fino a
destinazione se chiedi indicazioni.
… si
deve assolutamente andare, almeno una volta nella vita.
Giulia McNope
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