Tishomingo Blues.



- Tu scherzi, ma la Storia può servire, se sai come usarla.

Prendete una moneta e lasciatela cadere per terra. Dopo averla guardata, immaginate che la superficie non sia di metallo, ma di acqua, e provate a pensare cosa vuol dire tuffarsi da venticinque metri. Provate a chiedere a Dennis Lenahan cosa si prova a cadere nel modo sbagliato. Robert Taylor lo guarda, dalla finestra della sua stanza al Tishomingo Hotel. Quando Jerry, il suo capo, è fuori a giocare a dadi, c'è Anne che lo raggiunge nella stanza. Ogni volta che Dennis sta per tuffarsi, non riesce ad ascoltare più la ragazza, in vestaglia e intimo nero che gli graffia la schiena con delicatezza. Dennis è il suo uomo e Robert è la persona di cui Dennis ha bisogno per tirarsi fuori dai guai. Sono due tipi cool, ognuno nel suo campo. Robert, elegantissimo, al volante di una Jaguar nera, con un sorriso appena accennato e Dennis, uno senza fronzoli, che ha imparato a convivere con il fischio nelle orecchie che ti si pianta dopo che hai impattato con l'acqua da un'altezza vertiginosa.

Dalla pedana appena montata, Dennis assiste a qualcosa di strano. Due uomini fanno fuori il tipo che lo stava aiutando a sistemare la torre del trampolino e la vasca. Non cercava guai, Dennis, ma c'è finito lo stesso. Inizia il blues. Il tempo incalza rapido, l'accordo si spezza in minore e spinge sul ritmo dei dialoghi. Non c'è niente di superfluo, niente che possa far distrarre l'occhio, la storia procede senza dettagli inutili, come nel blues delle strade. Robert Taylor non può fare a meno di ascoltare quella musica antica. Se non la conosci, è difficile che ti rivolga la parola. In fondo alla Old 61 c'è il famoso incrocio dove Robert Johnson ha venduto l'anima al diavolo.

Robert tiene con sé la cartolina di un linciaggio. L'uomo impiccato ad un ponte, con il collo spezzato, pare fosse un suo bisnonno. Potrebbe trattarsi di una vendetta antica, venuta dall'inferno a chiedere il risarcimento per un'ingiustizia subita tanto tempo fa. Anche Dennis è ad un incrocio. Deve scegliere da quale parte andrà la sua vita, con un segreto scomodo da cui non riesce a liberarsi. Per quanto tempo potrà permettersi di fare l'intrattenitore, lassù, da dove non riesce a distinguere i volti di chi lo applaude? In una città di plastica, divisa tra una tradizione ridipinta e i casinò, c'è chi vuole spartirsi una grossa fetta dei traffici illeciti. Bisogna decidere da che parte schierarsi. L'occasione è in una pantomima, in una di quelle ricostruzioni delle battaglie della Guerra civile che puntualmente radunano gli appassionati della contea. Si muore per finta, si spara per finta, si obbedisce agli ordini come se la divisa fosse autentica. Ma la cornice è solo una copertura per quella partita finale dall'esito incerto.

In sottofondo, nella camera del Tishomingo Hotel, si spande la voce di Marvin Pontiac, uno dei musicisti preferiti di Robert. Ha registrato un solo disco, un greatest hits. Nessuno sa dire con esattezza che faccia avesse, di lui ci sono solo delle fotografie sfocate scattate nel centro d'igiene mentale dove ha trascorso gli ultimi anni della sua vita, spesi a cercare di contattare gli alieni che credeva l'avessero adottato.
Cosa importa se questa storia non è mai accaduta, se i fatti non si sono svolti così? Questa è l'unica chiave per uscire vivi da tutta questa faccenda. Solo chi sa usare la Storia, riesce a salvarsi. Ed è per questo motivo che Marvin Pontiac è il vero suono di questo Tishomingo Blues. Chiedetelo ad Elmore Leonard.



Alessio MacFlynn

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