Una testimonianza da Yarl's Wood.



Chen è una ragazza di 24 anni. Viene dal Fujian, regione cinese che nell’ultimo trentennio ha accolto un numero smisurato di fabbriche e imprese multinazionali, offrendo forza lavoro a basso costo come maggiore attrattiva. Chen vive a Yarl's Wood, in Inghilterra, a due ore da Londra.
Yarl's Wood è un carcere, uno dei più grandi centri per la detenzione di immigrati in Europa, e il crimine di Chen è essere immigrata.

Arrivata in Irlanda qualche anno fa, ha fatto avviare le pratiche per essere riconosciuta come rifugiata, e suo marito ha fatto lo stesso quando è arrivato in Olanda dal Fujian.
In seguito ad una convenzione dell’Unione Europea, chiunque arrivi in un paese dell’Unione richiedendo asilo, deve risiedere nel paese europeo d’ingresso finché gli uffici non abbiano deciso se effettivamente meriti lo status di rifugiato.
Avere segni di tortura sulla pelle facilita le procedure. Avere disturbi psicologici post traumatici aiuta, ma meno delle cicatrici: potresti sempre far finta di aver subito un trauma.
Agli imprenditori europei che vogliono entrare in Cina e sfruttare la mano d’opera a basso costo, invece, è richiesto un visto che si ottiene in soli due giorni dal consolato.

Chen e suo marito si sono consciuti in Irlanda del Nord. Durante un controllo di documenti è risultato che nessuno di loro aveva avviato le pratiche per l’asilo in Regno Unito, e questo li ha resi dei criminali: la giusta punizione era la detenzione. Chen è incinta. L’anno scorso è rimasta incinta per la prima volta, ma non avendo i documenti non è mai andata in ospedale. La sua gravidanza è finita con un aborto al terzo mese. Quando l'ho incontrata, Chen era al sesto mese. La prima visita l'ha fatta quando è stata arrestata per reato di clandestinità un mese fa.
La paura di essere scoperta come immigrata irregolare ha vinto contro il senso materno.
Stando alle direttive europee, Chen deve tornare in Irlanda e suo marito in Olanda, fintantoché non verrà deciso se i due meritino il diritto di asilo. Nel caso ciò accada, avranno un permesso di viaggio europeo e potranno rivedersi. Il figlio di Chen probabilmente sarà già nato, magari all’interno del centro di detenzione. Se non verranno riconosciuti come rifugiati, verranno messi su un aereo di sola andata verso la Cina.



Il centro di detenzione di Yarl's Wood è stato, sin dalla sua inaugurazione, oggetto di numerose critiche. Le condizioni all'interno della struttura, e i casi di violenza e di abusi, sono stati più volte denunciati dalle associazioni per la tutela dei diritti delle donne. Drammatici scioperi della fame delle donne recluse a Yarl's Wood, hanno cercato di riportare l'attenzione sul caso.
L'Indipendent, inoltre, segnala che nell'ultimo mese il numero di bambini immigrati reclusi in Inghilterra è raddoppiato. 

Chen è in un nuovo centro a Birmingham, dove resterà in libertà vigilata finché non partorirà. Suo marito è stato rimandato in Cina. Ancora non è chiaro cosa accadrà a Chen e al suo bambino.



Laura McMasala

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