Ce n'è una che ha come inno nazionale il suono di un sasso gettato nell'acqua. Un'altra vanta il capezzolo come valuta ufficiale. Un'altra ancora si definisce "repubblica marinara di montagna". Sono abitate da poche centinaia di persone, certe volte completamente disabitate. Sono le micronazioni che compongono l'Atlante di Graziano Graziani, pubblicato da Quodlibet.
Perché fondare una nazione in piccolo? Capita che le micronazioni nascano con intenti molto differenti, sguardi utopici di una nuova libertà e di un'indipendenza alternativa. Ma anche esempi di resistenza all'ottusità dei governi o semplici tentativi di arginare le leggi statali.
Il viaggio tra le micronazioni inizia con l'Impero degli Stati Uniti, primo e storico esempio citato nell'Atlante. Fondato da Joshua Norton il 17 settembre del 1859, l'impero non era altro che il tentativo di dare agli Stati Uniti d'America un nuovo ordine incentrato sul ripristino della legalità e il recupero dell'integrità della nazione. Ovviamente, i cittadini americani erano totalmente inconsapevoli di questa nuova struttura politica annunciata da Norton. Eppure, nella città di San Francisco, dove il primo imperatore viveva all'epoca, la considerazione verso la sua figura era molto alta. Non potendo davvero ambire al ruolo che rivendicava, Norton I si impegnava nel sanare piccoli e grandi screzi tra i suoi sudditi. I ristoranti della città gli permettevano di mangiare gratuitamente e i suoi proclami trovavano spazio nei giornali locali. Le avventure di Norton ebbero una risonanza tale da colpire l'attenzione di scrittori del calibro di Mark Twain e Robert Louis Stevenson.
Joshua Norton |
"Incontrare dei disegnatori “veri” per me che venivo dalla mia panchina tra gli sputi fu una rivelazione. Esistevano persone che erano davvero dei disegnatori. Gente che viveva di storie da disegnare e raccontare. Esisteva quella forma di vita. Era possibile. Ora sembra una stupidaggine, ma questa specie di verbo in carne fu per me una illuminazione. I ricordi sono confusi poi. Lontanissimi. Mi resta in mente il fascino di Pazienza quando parlava e la paura che mi faceva Scòzzari mentre girava intorno al tavolo."
La provocazione artistica si inserisce come "casus belli" alternativo, molte micronazioni nascono proprio grazie a una dichiarazione di guerra simbolica da parte di pacifici separatisti. Ne sono un esempio la città di Christiania, a Copenaghen, o la repubblica di Užupis, nata nell'omonimo quartiere storico di Vilnius grazie a Romas Lileikis e Saulius Paukstys, fondatore del Frank Zappa Club lituano. La piccola repubblica può vantare una Costituzione di 41 articoli, di cui vale la pena citarne alcuni:
(dalla pagina Facebook di Gipi) |
32. Ognuno è responsabile della propria libertà.
33. Tutti hanno il diritto di piangere.
34. Tutti hanno il diritto di essere fraintesi.
35. Nessuno ha il diritto di far sentire in colpa un'altra persona.
36. Tutti hanno il diritto di essere unici.
Užupis - Monumento a Frank Zappa |
Nimis |
Ci si accorge, sfogliando l'Atlante, di avere tra le mani una mappa sulle diverse concezioni di confini, cittadinanza e territorio, lontana dagli slogan a cui siamo abituati, un punto di partenza per una ricerca sui nostri limiti.
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