Una bufala pericolosa.

Tom McMaster (nella foto) ci ha fatto abboccare alla grande. Ha inventato una storia,si è fatto la sua pubblicità,ha regalato notorietà involontaria ad una ragazza croata e ci ha fatto riflettere su quanto sia importante fare chiarezza sulle notizie dal mondo. "A Gay Girl in Damascus" era tutta una montatura,orchestrata alla perfezione per creare scalpore. L'obiettivo,nelle intenzioni del blogger, era focalizzare l'attenzione dei media su un tema difficile ed ignorato come quello delle persecuzioni dei gay in Siria. Peccato che abbia fatto male i suoi calcoli. Internet è una piazza talmente grande che, quotidianamente, si è alle prese con storie false,documentate da articoli inventati e fotografie scattate "ad hoc" per impressionare gli utenti. Tanto è veloce nel diffonderle,così è rapida nel fare indagini e smascherare gli impostori. Poteva essere una trovata coraggiosa e piena di ottime propositi,quella di Mc Master. Invece ha solo contribuito ad aumentare il controllo ed il livello di attenzione delle autorità siriane sul fenomeno della rivoluzione silenziosa. La stessa che ha permesso ad altri stati arabi di organizzare e diffondere le informazioni per poter scendere in piazza. Le stesse autorità si serviranno sicuramente di questa storia per poter agire indisturbate, zittendo ogni eventuale atto di coraggio e bollandolo come falso. E' un dato evidente che ci siano persone in lotta e che la svolgano quotidianamente con grande fatica. Ed è probabile che, dopo questa storia,la genuinità delle informazioni sia inficiata a tal punto da non permetterci di tornare a riflettere sul disagio di chi vive quella realtà. Ci sono davvero tantissimi blogger che svolgono un lavoro serio di informazione,ma non possono venire allo scoperto. E ora più che mai sono a rischio. Allora perché non cogliere l'occasione per parlare di qualcosa di vero?  In 13 paesi del mondo,l'omosessualità è un reato punito con la morte. In molti altri è prevista la punizione corporale oppure l'ergastolo. Il riconoscimento dei diritti per gli omosessuali si scontra quotidianamente con fenomeni di diffusa omofobia che,come nel nostro paese, a volte vengono proprio dalle istituzioni che ne dovrebbero garantire la tutela. Scorrendo la pagina di Wikipedia dedicata alle violenze contro le persone LGBT, si può leggere solo la punta di un iceberg impressionante. Da Costantino sino ai giorni nostri, la storia delle persecuzioni contro gli omosessuali ha vissuto tantissime fasi di pura bestialità. Senza fare uno sterile elenco storico,basta uno sguardo recente sulla situazione dell'omofobia in Italia. Anche se i dati non sempre spiegano il reale malessere delle persone,basti pensare che l'Italia è il paese Europeo dove è presente il maggior tasso di omofobia sociale, politica ed istituzionale. Questa ricerca,condotta dall'istituto danese per i diritti umani,analizza quanto si faccia poco per un'educazione civile alla convivenza ed al rispetto delle differenze,sancite dall'articolo 3 della Costituzione. La nostra ignoranza sull'argomento,crea una diffidenza che nei sondaggi genera un dato imbarazzante.Alla domanda "Quale sarebbe la vostra reazione se il vostro nuovo vicino fosse un omosessuale?",gli italiani si dicono "turbati e poco felici". Il segno evidente della nostra totale incapacità di porre rimedio a questo problema diffuso e vergognoso, è l'assenza di una normativa chiara ed esplicita che punisca chi compie discriminazione sessuale. Il nostro Parlamento ha più volte bocciato o respinto diversi provvedimenti che aprissero la strada verso un' introduzione tra le circostanze aggravanti comuni, previste dall'articolo 61 del codice penale, della discriminazione sessuale.

Tom McMaster probabilmente voleva solo dare il suo contributo alla causa,ma non ha fatto il passo giusto.Non sono certo,però,di essere più indignato per questa "zappa sui piedi" o per chi, costantemente,offende e denigra i gay, facendosi passare per un arzillo super macho. 


Alessio MacFlynn

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