Breakfast with Pereira.

Un uomo che sprofonda tra le onde di un altro, nel suo profilo con cappello. Era un libro da grandi, lo si capiva dalla copertina, e forse è stato il primo libro che ho letto sentendomi grande. In veranda a pancia in giù, la moquette era stata tolta da poco, con i chiodi sporgenti che aprivano sorrisi ai calzini. Saltavo le pagine e poi ricominciavo sempre da qualche "Sostiene". Non so quante cose capissi, ma non potevo fare a meno di darmi un tono durante l'esplorazione. Limonata zuccherata con cui ornare di patacche le pagine. L'omelette era una frittata magra, diceva mia madre, io non mangiavo quasi niente e preferivo qualcosa di aspro e dissetante. E poi i coccodrilli, che non erano solo dei dinosauri minori. Questo me l'aveva raccontato il mio papà. E la solitudine e le stanze di una città che io immaginavo proprio come non era e sarebbe dovuta essere.

Stamattina ci ho ripensato, e se avessi avuto le uova una omelette alle erbe me la sarei fatta.
Per fortuna che, almeno, ho comprato i limoni.

Alessio MacFlynn







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