Suicidio prêt-à-porter


Sono qui per infondere il sacro valore del suicidio. Pratica troppo spesso sottovalutata e quindi praticata al massimo una sola volta nella vita.

Togliersi la vita è un atto nobile, come assumere la carica di Presidente del Consiglio pro tempore o lasciare il posto in autobus ad una zingara a cui manca una gamba. E non importa che quella zingara abbia minacciato di seccarti l'ultimo testicolo rimasto. Il tuo è un atto nobile.

Per chi se lo stesse chiedendo, sì, ho un unico testicolo. Ma solo perché sta bene con i pantaloni a vita alta.

Ovviamente mi riferisco a tutti gli imprenditori e cittadini italici strozzati dalla morsa di Equitalia, dai debiti lasciati in anni e anni di gloriosa carriera alla Snai, dal tradimento del ragazzo/ragazza, la sconfitta della propria squadra del cuore e la visione di Dustin Hoffman in Amici di Maria De Filippi.

Lasciate questo cazzo di mondo, siamo in tanti, siamo affamati e sessualmente attivi. L'effetto serra minaccia le piantine di basilico sui balconi, i mari si innalzano e terrorizzano le spiagge private abusive, mangiamo e beviamo pesticidi come fossimo ad un pranzo di nozze.
La legge del più forte imperversa e noi dobbiamo farci trovare pronti.

Per questo vorrei scrivere qualche consiglio pratico per un'uscita a testa alta dal Camp Nou della vita:

- Evitate il tagliuzzamento di vene in vasca da bagno: il sabato pomeriggio è pieno il centro di sedicenni sopravvissuti in questo modo.
- Niente torcia umana, non siete in Siria.
- Fuoriuscita di gas con finestre chiuse: o invitate una rappresentanza del nuovo partito di Casini o non meritate neanche una pisciata sulla lapide.
- L'impiccaggione è andata in disuso dopo Saddam.
- Pillole e alcol: astuto ma demodé, specie se pesate meno di 50 chili.
- Il lancio dal balcone: lo apprezzo solo da un albergo di Ibiza mancando di pochi centimetri la piscina, per tutto il resto c'ha pensato Patrick de Gayardon vendendo orologi Sector.
- Non sparatevi in bocca, a meno che non abbiate una camicia di flanella.
- Il soffocamento sì, ma solo usando la vicina di casa con 60 libbre di cellulite sul culo.
- Corsa in macchina contro albero/palo/travestito, vi meritereste solo un servizio di Studio Aperto con sottofondo di Giovanni Allevi.

Vi do io qualche buona idea per una morte certa, avventurosa e creativa.
- Chiudetevi in casa, disseminate i corridoi di plastica da imballaggio e poi date fuoco. Volete restare in vita o far scoppiare i pallini?
- Andate in curva di un qualsiasi stadio e mostrate uno striscione che inneggia alla tessera del tifoso.
- Dopo aver accusato Roma ladrona e nascosto investimenti in Tanzania, bevetela veramente l'acqua del Po.
- Progettate una bomba ad orologeria che si attiva appena un amico ti invita ad un gioco su facebook e fategli vedere l'effetto in webcam.
- Visitate uno zoo e fate irruzione nella gabbia del leone vestiti da Pumba.
- Sciorinate ai ragazzi di Casa Pound le ultime statistiche sulla scarsa virilità degli uomini pelati.
- Andate in giro per distributori di benzina e togliete le virgole dai cartelloni dei prezzi.
- Entrate in un Apple Store conciati da personaggi di Big Bang Theory e fatevi esplodere.
- Lasciate decomporre una parte del vostro corpo e poi recatevi in un Mc Donald per venderla.

Se volete morire, fatelo con stile.

Andrea McManaman









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1 commenti:

Anonimo ha detto...

Esatto, ma anche: fatevi eleggere cardinale poi successivamente Papa; appena c'e' la fumata bianca, indagate sui conti dello IOR, e morirete asfissiati da un qualche culo settantenne cardinalizio. Garantito al limone, da Mel Gibson.

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