Cesso Littorio.

Scatto celebrativo seguito alla cerimonia tenutasi su una vetrina di una libreria del centro di Bologna.


"Ottobre, mese di intrepide speranze e gloriose ricorrenze. S'è aperta radiosa questa ventesima e quinta giornata. Il sole di Bologna ha salutato gagliardo i valorosi abitanti della città turrita, illuminandone il fiero sguardo. Di fronte ad un ardito gruppo di italici e indomabili seguaci di colui che fu dell'impero d'Augusto degno erede, si è tenuto un omaggio commosso e privo di empia retorica al camerata Rodolfo Graziani, Maresciallo d'Italia e Viceré d'Etiopia. Quanta virile speme rifulge in questo valido successore dell'imperatore Vespasiano, che impresse nella vermiglia pietra della storia un efficace ristoro agli impellenti bisogni di cui le seppur tenaci vesciche dei cittadini dell'Urbe necessitavano di scrosciante liberazione. 

Negli occhi bagnati d'antico pianto, e nelle mani strette sul fedele moschetto, si stagliava fortissimamente il ricordo delle grandi campagne d'Abissinia in cui si distinse questo figlio d'Italia sospinto dal fuoco di un unico imperativo "Vincere!" Non privi di meritata menzione gli omaggi che l'antica Bononia nei giorni che precedettero l'incoronazione ha valorosamente elargito a questo compatriota. In ogni angolo della città venivano dedicate al suo meritevole servizio e alla sua fulgida carriera, le latrine di pubblico uso alla folta schiera. 

In un vibrante coro intervallato da folate di applausi, si è proceduto ad elencare le imprese del soldato d'Affile, che donarono sicura fama e imperitura gloria al Regno. Ed è lì, dove crebbe il giovine Graziani, affidandosi alla sempiternamente incontestabile guida degli ideali fascisti, che sorge e si erige il monumento che ne celebra la vita e ne diffonde memoria. Osserva, giovane figlio del secolo ventunesimo, cosa fecero i padri affinché tu potessi vivere sotto la luce di questo faro nei secoli dell'uomo! 

Eroe, codesto è l'appellativo che deve tuonare dal torace rigonfio di rispetto dinnanzi a tale splendore. Il saluto protende vittorioso, teso verso il futuro e ricolmo d'amore impavido per la nera camicia. Graziani, con il capo cinto da marmorea corona, vanta un nuovissimo primato tra la sua già fitta costellazione di onori e di medaglie. Celebriamo questo grande ambasciatore della civiltà che dedicò la sua vita agli sforzi dell'Impero e del basso ventre fascista ! 
Viva Rodolfo Graziani! Viva il Duce!" 


Alessio MacFlynn

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