Ucciso Bin Laden: "justice has" not "been done"!!!


"...ma se segue una disgrazia, allora pagherai vita per vita: occhio per occhio, dente per dente, mano per mano, piede per piede, ferita per ferita, livido per livido..." (Esodo 21, 23-25)
A questo versetto dell'antico testamento risale il concetto "occhio per occhio, dente per dente" che largo consenso ha sempre trovato nel sentire comune.
In realtà, però, il concetto generico del restituire pedissequamente il torto subito ha radici ancora più antiche. Risale, infatti, all'antico codice di Hammurabi (datato tra il 1972 e il 1950 a.C.).
Facendo un rapido calcolo, si può facilmente notare come siano passati 4 millenni dalla codificazione di queste leggi, e buon senso dovrebbe portare a pensare che, col loro passare, si sia maturata una coscienza civica che comprenda la non adoperabilità acritica di una simile "giustizia".
Eppure, anche oggi abbiamo avuto un esempio di come non lo si sia ancora compreso.

Grande giubilo percorre il pianeta per l'uccisione di Osama Bin Laden.
Non nascondo che anche io non avrei potuto immaginare per questo Signore del male una fine diversa da quella toccatagli in sorte, ma, visto che, come ormai avrete capito, il mio ruolo è quello di trovare sempre qualcosa di mal fatto, anche a rischio di risultare antipatico, sono dell' idea che anche in questo caso non manchino spunti di riflessione.

Tralasciando, per motivazioni logistiche, questioni che meriterebbero un ulteriore approfondimento, tra le quali vale la pena citare il "Progetto per un nuovo secolo americano", da cui sono scaturiti eventi disdicevoli come la costruzione di prove false sulle armi di distruzione di massa possedute dall'Iraq, utili alla sua invasione, e grazie al quale sono sorti dubbi ("Qui prodest scelus, is fecit" diceva Seneca nella Medea) su come vadano divise le colpe per l'11 settembre, anch'io sono convinto che Bin Laden sia almeno il mandante esecutivo dell'attentato che ha cambiato il mondo.
La questione, però, è: esiste ragione plausibile per cui si possa negare ad un individuo un giusto processo?
Non è contro lo spirito democratico di cui tanto si fa vessillo l'America non aver permesso di difendere le proprie posizioni davanti ad un tribunale internazionale?
"Justice has"not"been done"!!!
Bin Laden andava processato da un tribunale internazionale imparziale.
E c'è da considerare inoltre che, con buona probabilità, si sarebbe anche dichiarato autonomamente colpevole e non pentito

Già immagino il coro di dissenso unanime che si leva difronte a queste mie affermazioni.
Sono sicuro, inoltre, che coloro che maggiormente si indigneranno saranno quelli che, giustamente, condannarono con veemenza il trattamento riservato a Mussolini in Piazzale Loreto.
Non differentemente, in entrambi i casi, si è distrutto un baluardo dell' antidemocraticità con un atto che dalla democraticità era molto distante.

Come già dissi in un altro mio post (Schopenauer, la politica, e l'arte di frodare le menti), citando la postfazione di Franco Volpi al trattato "L'arte di ottenere ragione" di Arthur Schopenauer, pilastro portante della democrazia è l'isogoria, ossia, la pari possibilità di difendere le proprie posizioni in pubblico.
Mi si opporrà l' obiezione che, in entrambi i casi succitati, a parti inverse, un trattamento democratico non sarebbe ugualmente stato assicurato...Vero!
L' essere democratici, però, è una "forma mentis" che deve prescindere dall'aspettarsi altrettanto da coloro nei confronti dei quali si utilizza un comportamento civile.
Non c'è necessità di buon esempio se non c'è nessuno che da questo debba apprendere.
Se si diffonde l'idea che, ogni qual volta siamo convinti, forse anche a ragione, che qualcuno ci abbia fatto un torno, si possano omettere i vari gradi di giudizio, si diffonde parallelamente e inconsapevolmente l'idea che viga un contesto in cui sia legittimo farsi giustizia da sé e in cui la legge e l'accertamento di una sua infrazione possano essere bellamente aggirati.
L'unica cosa da fare, è pretendere che il potere giudiziario funzioni veramente per le finalità per le quali è stato creato.

Ond' evitare di essere frainteso devo invitare di nuovo a leggere quanto scritto precedentemente sulle mie posizioni riguardo la colpevolezza di Bin Laden.
Chiunque volesse accusarmi di essere un anti-americano accecato dall' invidia verrà a sua volta accusato di avere gravi problemi di comprensione del testo.

Ma succede anche a volte che, per mascherare un comportamento così criticabile, si conceda anche la farsa di un processo.
Tale trattamento è stato riservato a Saddam.
Anche in questo caso non metto in dubbio i crimini di cui si possa essere macchiato, ma l' Iraqi Special Tribunal non gli ha di certo garantito l'imparzialità del processo.
Può darsi che, se il tribunale fosse stato internazionale ed imparziale, il suo destino non sarebbe stato differente, ma l'opinione pubblica si sarebbe scandalizzata molto prima per l' operato degli Stati Uniti in Iraq, invece di aver dovuto aspettare i cable di Wikileaks.
Proprio questi ultimi, inoltre, mi fanno sollevare un'obiezione: come ci si pone di fronte all'evidenza che soldati americani abbiano giocato a "La caccia alla lepre" con dei civili che scappavano terrorizzati per evitare le pallottole?
Rientra anche questo nella tattica del "first strike", per cui, data la natura imprevedibile del terrorismo, si è deciso di agire in anticipo sulle mosse dei terroristi?

Non esiste guerra giusta. Tuttalpiù, esiste una guerra giustificata. Una guerra giustificata da posizioni che, per quanto valide, sono quasi sempre discutibili, e difficilmente condivisibili...

Massimo McMutton





1 commenti:

Benedetta ha detto...

Difronte al giubilo collettivo non ho potuto fare a meno di pensare alla giustamente citata legge del taglione, che ha,in questi casi, sempre riscosso il consensus omnium.Ma il plauso per l'eliminazione di Bin Laden,tanto ricercata perché giustificata dal democraticissimo diritto di replica,non equivale forse a cucirsi addosso gli abiti dismessi di una coscienza tribale?Sicuramente si.Nessuno sindaca sul presupposto lecito e doveroso della causa,ma proprio questa mattina ho letto il messaggio di un twitter americano.Il suddetto cinguettio recita così:"Dopo circa 100.000 morti fra civili e soldati
(il numero dei terroristi credo non sia stato ancora stimato) e miliardi di dollari spesi per l'ennesima falsa di logoramento non trovo assolutamente nulla di cui festeggiare".
Credo non ci sia altro da aggiungere alle parole di questo uomo d'America.
BettaPi
BettaPi

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