Quel paese di SANTI,POETI,NAVIGATORI e...patrioti.


Oggi ci si scopre nuovamente italiani, come se in tutti questi anni avessimo trascorso altrove la nostra esistenza.
Un nuovo corso per l'attaccamento alla patria?
Per rispondersi, a mio avviso, si deve prima riflettere sull'accezione moderna del concetto di "patriota".
Il patriota è, per definizione, colui che antepone l'interesse nazionale a quello particolare. Ciò che varia nel tempo è solo la modalità con cui tale soggetto espleta la sua funzione.
Si capisce, quindi, che l'inno nazionale rischia di ritrovarsi ad essere una bellissima conchiglia vuota, se non la si riempie di intenzioni e, cosa più importante, di gesti!!!

Per dare l'idea di come, a volte, forma e sostanza non corrano alla stessa velocità, vorrei portare alla vostra attenzione l' esperienza vissuta ieri durante le celebrazioni tenutesi a Roma per il centocinquantenario d'Italia.
Partiamo dal mio arrivo all'uscita Metro "Colosseo".
Appena messo naso fuori il cancello, subito sono stato colto da "Sindrome di Stendhal" nel vedere stagliarsi nel cielo quell' eccezionale prodotto del genio umano qual'è l'Anfiteatro Flavio.
Immediatamente ho colto in me la stranezza (chi mi conosce sa bene che non ho mai lesinato dure parole per il nostro paese) di sentirmi fieramente parte di questa italica collettività.
Una celebrazione che nasce sotto i migliori auspici, ho subito pensato.
Successivamente, mi sono recato, come tutti, al Vittoriano. Stesso malessere, diverso capolavoro.
Mai viste tante bandiere italiane dal lontano 9 Luglio 2006!!!
Wow... Non solo buoni auspici...anche buoni sviluppi!!! Alla grande!!!
Di li a poco hanno cominciato a risuonare le gloriose note de "Il canto degli Italiani".
L'ho cantato tutto (tranne gli odiosissimi "poropoppoppoppoppò" e "si" finale).
Passate le gloriose note dell'inno, magistralmente interpretate dalla banda interforze, si è presentato sul palco il buon Ministro della Difesa Ignazio La Russa, giusto in tempo per prendersi la sua quotidiana carriola di fischi. Che platea di comunisti!!!
Subito dopo è stato il turno del sindaco Alemanno che, in uno scatto estremo di romanità, ha esclamato: "che c'avete dieci euro paaa benza???"
Ma, proprio sul punto dell'orgasmo nazionalista, mi sono voltato ("c'è sempre qualcosa dietro"), e, ai margini della bellissima aiuola antistante l' Altare della Patria e Palazzo Venezia, prontamente agghindata tricolore, ho visto lo scempio...
HORRIBILE VISU!!!

DUE BOTTIGLIETTE DI PLASTICA PRONTAMENTE ABBANDONATE A SE STESSE e private della possibilità di una nuova vita!!!

Direte voi (spero solo alcuni pochi): e che c'entreranno mai due misere bottigliette con la patria???
TUTTO!!!

Si è cattivi cittadini, e,quindi, non degni di prendere parte alle celebrazioni della nazione che non si rispetta, tutte quelle volte che ci si rivela incapaci di comportasi in maniera civile.
Anzi, se non si è civili (civilis), non ci si può proprio considerare cittadini (civis).

E non si è cittadini ogni qual volta si butta qualcosa per terra (vi piacerebbe il Colosseo coperto di monnezza???). Non lo si è ogni qual volta si butta nel contenitore dei rifiuti indifferenziati tutto ciò che andrebbe destinato al riciclo.

NON SI E' CITTADINI OGNI QUAL VOLTA SI PERPETRA ,O SI AVALLA, UN QUALSIASI COMPORTAMENTO LESIVO DEL BENESSERE DELLA COLLETTIVITA'.

Allora, vi pongo una domanda: siamo sicuri di poterci considerare patrioti???

Massimo McMutton


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