BERLUSCONES: il popolo senza oppio non sa stare.


"Beati i poveri di spirito, perché loro è il regno dei Cieli". Allora io dico: beati i ricchi di Spirito, perché loro è la repubblica della Terra.
Odifreddi. Il matematico impenitente.

Oggi, durante lo zapping telematico, sono incappato in una notizia che riguardava i Berluscones.
"Dice il vocabolario" (chi di voi ricorda "Mi manda Lubrano? Che trasmissione!!!): il termine Berluscones definisce, nel gergo giornalistico, gli esponenti politici che condividono in larga parte la visione politica del leader del Pdl, Silvio Berlusconi. E' usato in genere con connotazione negativa poiché sottintende un'adesione acritica alle tesi del leader e una fedeltà alla persona più che agli ideali.
Coniato dal giornalista Curzio Maltese, il termine è derivato dal più generico peones, già ampiamente utilizzato nel gergo di giornalismo politico per definire i parlamentari di scarsa visibilità, considerati utili solo per l'espressione del voto dietro indicazione delle segreterie politiche dei vari partiti (Wikipedia).
Ultimamente, però, tale dicitura è stata affibbiata ad una categoria ancora più odiosa di persone, che hanno scambiato il dibattito politico per una finale di Champions: gli ultras personali del Presidente del Consiglio.
Immancabile è il loro supporto in tutte le occasioni in cui il loro "giocatore del cuore", la presenza di un'immaginetta del quale nei loro portafogli, a mo' di Album Panini, non mi sorprenderebbe, viene attaccato da un mondo che, stupidamente, non ha compreso di poter trovare in lui la sua unica speranza di salvezza.
Prima di continuare lo svolgimento della trattazione, è necessaria una spiegazione del titolo ad essa attribuito.
Mi era venuta in mente la famosa citazione di Marx "la religione è l'oppio dei popoli".
Ho cercato, dunque, una possibile contestualizzazione più moderna, che, vista la generale disaffezione nei confronti della religione, mi spiegasse cosa rendesse il popolo (gran parte di esso), così inebetito.
Ho, quindi, riformulato, senza la pretesa di essere originale, la frase, che, adesso, potrebbe suonare così: la televisione è l'oppio del popolo.
I Berluscones, nell'accezione più recente del termine, non sono altro che il frutto di questo inebetimento collettivo.
Si è ormai capito che, a questo punto, non c'è "par condicio" mediatica che regga.
La campagna elettorale che tanto giova a Mister B, non è quella delle trasmissioni di approfondimento e dei telegiornali (che, in effetti, non concedono un pari trattamento), ma è quella che, ogni giorno, si svolge sulle sue reti, attraverso la diffusione virale di un modello che tutti gli spettatori di quelle reti considerano come quello a cui tendere.
Diciamocela tutta: gli elettori di Mister B. vorrebbero essere lui!!!
A molti dei suoi elettori non importa se lui abbia avuto o meno rapporti sessuali con una minorenne, o sia o meno colpevole di concussione, perché, dopo tutto, non lo trovano così riprovevole, e non si comporterebbero in maniera molto differente se ne avessero le potenzialità
, anche se i peggiori continuano ad essere quelli realmente convinti della sua innocenza.
ED ECCO CHE IL GIOCO E' FATTO!!!
Dopo che si è ricondotto il tutto ad una logica apolitica di Bene contro Male (il Male sono tutti i "non d'accordo", che, molto intelligentemente, seppure frutto di formazione politica totalmente differente, sono stati categorizzati sotto la dicitura "comunisti"), il dibattito politico è talmente snaturato che non esiste nessuna argomentazione che riesca a far cambiare opinione.
A questo proposito rimando ad un mio precedente post (Schopenauer, la politica e l'arte di frodare le menti).
E, inoltre, lo stesso snaturamento ha fatto sì che le intenzioni di voto non vengano più espresse attraverso un razionale percorso critico, ma siano frutto di una fede incondizionata, paragonabile a quella religiosa, che, proprio perché priva di basi razionali e confutabili, è totalmente inattaccabile.
Questo tipo di divinizzazione del leader non mi sembra molto distante da quella che si trovava in regimi totalitari, in cui, proprio per il loro essere totalitari, cioè, governanti nella totalità ogni aspetto della vita, al pari del ruolo riconosciuto a Dio, l'esponente di spicco godeva di un'adorazione incondizionata e acritica. Non per altro, generalmente, in questi regimi la religione aveva un ruolo marginale, quando non veniva esplicitamente osteggiata.
E' proprio la mancanza di Spirito, intesa da Odifreddi come sete di conoscenza, dalla quale dipende imprescindibilmente il senso critico, che rende l'uomo incapace di decidere autonomamente della sua vita su questa Terra.
Ma veniamo allo strumento psicotropico: la televisione.
Non pensino di essere particolarmente scaltri coloro che di essa si liberano e non vogliono sapere.
Con Lei bisogna fare i conti.
La televisione è ancora, e sempre sarà, il principale strumento di comunicazione di massa. Lo strumento attraverso il quale la maggior parte della popolazione si informa.
E fin quando sarà così (quindi, per sempre, nonostante sia auspicabile una capillare diffusione di Internet), non ci si può esimere dal pretendere una qualità elevata nelle trasmissioni.
E se si riuscirà a convincere anche una sola persona a vedere sistematicamente una buona trasmissione (la 7 è L'esempio di televisione ben fatta), si starà recitando il proprio ruolo nel copione per il miglioramento del paese.
Giuro che riesce difficile anche a me pensare che ci si possa riuscire, ma non possiamo permetterci di lasciare che questo tsunami ci travolga!!!

Massimo McMutton




4 commenti:

FSRBSA McMutton (Haggis) ha detto...

Chiedo venia per l'errore.
Avevo scritto che la citazione fosse di Nietzsche, mentre, ovviamente, è di Marx.
E' perché nell'Anticristo di Nietzsche c'è un passaggio sulla visione distorta della realtà provocata dalla fede.
Scusatemi.

Gianluca Ranieri ha detto...

Mmmmhh... Ho il sospetto che lo "Tsunami", come dici tu, abbia già colpito e che ora si possano solo raccogliere i resti per salvare il salvabile: la trasformazione delle coscienze, per quanto auspicabile, non è ipotizzabile. La canaglia, diceva Voltaire, cioè il volgo ignorante, esisterà sempre: oggi la canaglia ha più strumenti e più voce in capitolo purtroppo, ma sempre canaglia rimane..

Simone ha detto...

Quando leggo questi articoli... e quando riscontro la veridicità delle parole e dei concetti in essi espressi, non posso fare altro che far peggiorare il mio mal di stomaco, che già non mi dà pace... è incredibile come si possa strumentalizzare un mezzo di informazione ad un punto tale da riuscire ad inebetire un intero popolo... Ed è incredibile anche come nessuno voglia, o possa (Mmmm...) fare qualcosa al riguardo...
Lukashenko ultimo dittatore Europeo? No... No no... Penultimo...
Il problema è che questo è più subdolo e delinquente... Il problema è che questo è riuscito subdolamente a farsi volere da una larga parte di Noi... E, da bravo dittatore qual'è, mette a tacere le opposizioni... Che, va detto, non fa molto per mettersi in mostra... Ma, d'altronde, come potrebbero? Che potrebbero fare?

Povera Italia... Povero il Nostro Paese...

FSRBSA McMutton (Haggis) ha detto...

Eh si... Hai ragione. La situazione è di stallo totale.
Come ho scritto nell'articolo, il dibattito è stato ricondotto a categorie apolitiche che non ammettono confutazione.
Mi piange il cuore ma non so proprio dettare linee guida.
Tuttavia, è nostro dovere civico continuare imperterriti a cercarle!!!
Mi fa piacere che l'articolo ti sia piaciuto.
Ti saremmo molto grati se ci aiutassi dandoci risonanza (attraverso i tasti a piè di post).
Siamo una realtà molto giovane, ma ce la mettiamo tutta.
Grazie

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